15 maggio 2013: Segnalazioni

E’ lecito che il presidente della Lega Tumori di Siena, Prof. Franco Nobili, usi i soldi dell’associazione e il nome dell’associazione stessa per fare campagna elettorale?

Voi cosa ne pensate?

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E alla fine gli tiraron le monetine

Scene già viste quelle che sono occorse questa mattina a Siena di fronte al palazzo di Giustizia quando Giuseppe Mussàri è comparso, accompagnato dai suoi avvocati.

Giuseppe Mussari in procura

Lo hanno insultato e gli hanno lanciato le monetine… fino a quando era presidente di MPS gli stringevano la mano e si fermavano a complimentarsi con lui. E’ triste quando una popolazione si sveglia di colpo da un sonno durato alcuni anni, e si scaglia con così tanta veemenza contro il capro espiatorio prescelto. No, non voglio tessere nessuna difesa per il bel ciuffo (in effetti la capigliatura negli ultimi tempi si è un po’ sciupata, però!), ma di certo non è l’unico che ha responsabilità gravi in questa faccenda.

E mi preoccupa che la gente, soddisfatta da qualche lancio di monetina, si senta poi tranquilla a votare gli stessi personaggi squallidi (magari stavolta con una maschera diversa sulla faccia) che han portato Siena a questo disastro. (Non c’è solo MPS, c’è l’Università, c’è la Asl, c’è il Santa Maria della Scala, c’è il Comune, c’è la Provincia, c’è Ampugnano, tutte storie con un gran bel buco in bilancio) Mi spaventa lo spettro del ’94: dopo lo scandalo di tangentopoli la gente scaricò un po’ di monetine su Craxi e poi andò tranquillamente a votare Berlusconi. Usciti dalla porta, i ladri rientrarono dal portone con tanto di tappeto rosso.

Ora a Siena c’è la possibilità di provare a sbarazzarci di tutta questa marmaglia responsabile di tanti disastri. Il 26 e 27 maggio ci saranno le elezioni amministrative a Siena, mi piacerebbe che la gente cominciasse un po’ a seguire la politica (che non è un’attività spregevole, ma qualcosa di cui tutti dovremmo occuparci attivamente!), stare col fiato sul collo ai vari candidati, partecipare alla stesura dei programmi.

Il nodo senese di Alba (albasiena.blogspot.com) cercherà nei prossimi mesi di organizzare incontri pubblici con i candidati su alcuni dei temi che più ci stanno a cuore, spero di vedere le sale piene di persone interessate ad ascoltare e proporre idee per la città.

Partecipazione (alla?) politica – 15 febbraio 2013

Il Dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive dell’Università di Siena
Il Master in progettazione dei processi partecipativi
e
ALBA Siena

INVITANO
alla presentazione di due volumi sul tema della

PARTECIPAZIONE (alla?) POLITICA

Cosa fare, come fare (Iolanda Romano)
PARTY. Partecipazione Attiva Riunendo Tavoli Interagenti (AA.VV.)

Venerdì 15 febbraio, ore 17.30
Libreria Becarelli
viale Mameli 14/16, Siena

Saranno presenti le autrici:
Iolanda Romano (Avventura Urbana)
Chiara Giunti (Comitato operativo nazionale di A.L.B.A.)
Discussants:
Maurizio Cotta (Università di Siena, DISPOC)
Massimo Morisi (Università di Firenze, Garante della comunicazione per la partecipazione nel governo del territorio in Toscana)
Massimo Vedovelli (Rettore, Università per Stranieri di Siena)
Moderatore:
Pierangelo Isernia (Università di Siena, DISPOC)

La cittadinanza è cordialmente invitata a partecipare.

Dalla prefazione al libro PARTY di Paul Ginsborg:
Oggi nel mondo politico tutti parlano di partecipazione, anche le figure più inverosimili, anche quelli che per anni, se non decenni, hanno praticato una politica che è stata l’esatto opposto della partecipazione, anche quelli che sono i padroni di interi partiti. Naturalmente, ognuna di queste figure ha in mente la sua versione di partecipazione. Per trovarla, l’archeologo della politica deve scavare layer after layer di retorica, di promesse e di auto-pubblicità, finché non emerge una verità piccola piccola, facilmente riassunta nella frase: “vi ascolto, ma poi decido io”…
Il modello di partecipazione proposto da chi ha scritto questo libretto è l’esatto opposto di quello delineato sopra: prende sul serio i cittadini invece di prenderli in giro, capisce che la democrazia partecipata è un’esperienza nuova, elabora dei modi di procedere che sono essenziali e che devono diventare abituali.

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Per iscriversi all’evento, è possibile visitare la pagina facebook: https://www.facebook.com/events/364507006989779/
Per contattare il nodo Alba_Siena, è disponibile l’indirizzo mail alba.nodosiena@gmail.com la pagina facebook e il blog 

Fratello Illuminato full feed reading con Firefox

A proposito di Fratello Illuminato, il mio amico J. Iccapot ha spiegato come riuscire a vedere un’anteprima del sito senza spostarsi da Google Reader e usando Chrome. Vi confesso che la necessità di un trucchetto del genere gliel’avevo segnalata io.

In effetti da diversi mesi, chiunque si interessi alle vicende senesi (dal comune alla sanità, dalla banca all’università, ad Ampugnano e a tante altre vicende surreali per non dire tragiche) non può esimersi dal leggere i vari blogger senesi già citati da J. Iccapot. E Fratello Illuminato è l’unico, tra i 5 “moschettieri”, che rilascia feed parziali dei suoi post. Probabile che la scelta sia voluta o che la piattaforma utilizzata non permetta l’invio completo.

In ogni caso, la mia esigenza è di limitare l’uscita da Google Reader e comunque leggere gli articoli del blog senese. J. Iccapot, come detto, ha proposto la soluzione usando Chrome. Io però sono affezionato a Mozilla Firefox e dato che il sistema di estensioni ha fatto la fortuna di questo browser, possibile che ci fosse un plugin per Chrome e non per Firefox?

Anche io ho fatto la mia bella ricerca fino a trovare la mia soluzione: un userscript di Greasemonkey. Dopo aver installato Greasemonkey, si installa lo script Google Reader preview Enhanced e si è pronti a visualizzare le anteprime degli articoli direttamente dal Google Reader.

Esami, tu come li fai?

Qualche giorno fa il mio amico Iccapot ha sollevato l’argomento degli esami universitari.

Quando ci andavo io, gli esami erano fatti in un’aula, con la presenza di tutti quelli che, in quella sessioni o nelle future, avrebbero dovuto sostenere quegli esami. E naturalmente c’era una commissione (almeno due proff.)

[mia moglie] mi dice che, a Lettere, ora gli esami li fanno nell’ufficio del professore, con il solo studente e il professore.

Ai tuoi tempi come andava?

Ai miei tempi, ad Economia a Siena, gli esami erano svolti nelle aule dove nel resto dell’anno veniva fatta lezione. Non c’era la commissione, o meglio c’era il prof e il suo assistente che solitamente però interrogava un altro studente. Ma erano pubblici, nel senso che chiunque poteva andare a sentire le domande del prof, che poi erano la fonte primaria per decidere che cosa studiare.

Un mese fa, invece, ho accompagnato la mia ragazza che doveva sostenere un esame a Bologna. In effetti lì, facoltà di Lettere, l’esame si è svolto all’interno di box. Gli studenti potevano ascoltare ma era praticamente impossibile assistere all’esame.

A proposito di Università, un altro episodio mi ha stupito: ho sempre saputo che le lezioni universitarie sono pubbliche, chiunque può assistervi, ed in effetti è capitato anche a me di seguire delle lezioni senza avere intenzione di sostenere l’esame. La mia ragazza, invece, mi ha detto che la sua prof si è lamentata della presenza di studenti che non avrebbero sostenuto l’esame. Come a dire che quelle lezioni erano private, per i soli iscritti all’esame.

E voi che esperienze avete avuto all’Università?

In morte di una città

L’amico Iccapot ci ricorda con questa bella vignetta che il Monte dei Paschi di Siena non è più ascrivibile alla città. Anzi, qui si parla direttamente di MPR. La cosa che mi lascia perplesso è vedere molti amici senesi che cadono dalle nuvole o ignorano completamente che quella banca che ha segnato la vita e la ricchezza della città è ormai lontana e distrutta.

Da tempo mi son convinto che la colpa più grave dei senesi è non aver approfittato di tutta la ricchezza che le generazioni precedenti avevano prodotto per crescere culturalmente. Chi ha fatto l’Università a Siena sa perfettamente che di senesi ce ne son sempre stati pochini. Conosco un po’ di ragazzi senesi, i laureati sono davvero una minima parte, in una città che avrebbe avuto tutte le possibilità per avere la totalità della popolazione laureata. E invece si è preferito tirare i remi in barca e vivere di rendita.

Stessa cosa è successo in tutta Italia, si è smesso di investire in cultura e le competenze si sono dissolte.

Contro la 133/08, per l’Università!

Ricevo e volentieri pubblico questa mail.

ciao e scusa se ti disturbo,
vorrei farti qualche semplice domanda:
ritieni che l’università debba essere un bene pubblico?
ritieni necessaria una politica per il diritto allo studio?
puoi permetterti 10.000€ di tasse ogni anno?

vediamo cosa cambia con la legge 133/08 e perchè il mondo accademico sta iniziando a muoversi:

la 133/08 approvata il 6 agosto è la conversione del decreto 112 ed ha avuto un iter parlamentare molto veloce, nonostante il caldo dell’estate! questa legge prevede tagli in tutti i settori di cui si occupa, in particolar modo per l’università prevede:

  1. riduzione dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario), i soldi che il ministero da all’università e con cui si pagano gli stipendi
  2. blocco del turn over al 20%: in pratica ogni 5 pensionamenti l’università potrà effettuare una sola assunzione
  3. possibilità per le università di diventare fondazioni private

la riduzione dei finanziamenti per le università (che di per sè già hanno i bilanci in bilico) costringeranno gli atenei ad aumentare le tasse agli studenti. i Senati Accademici di molte università italiane prevedono entro i prossimi cinque anni di dover TRIPLICARE le tasse universitarie, non riuscendo altrimenti nemmeno a coprire gli stipendi del personale. le università statali, però, hanno un tetto limite sulle tasse da imporre: il massimo imponibile, già raggiunto in molte università, è del 20% del’FFO. per questo le università saranno costrette a chiudere i battenti o la diventare fondazioni private: in quest’ultimo caso sarà come vendere l’università al miglior offerente.

i privati che l’acquisteranno decideranno come amministrare l’università e diventeranno proprietari di tutti i beni materiali e immobili
dell’università: i privati stabiliranno anche le tasse universitarie, senza però alcun vincolo sull’imposizione fiscale. il che vorrà dire tasse universitarie aumentate liberamente, e che i privati potranno vendere i beni dell’università in un ottica di profitto che non tiene conto del miglioramento del servizio universitario.

la struttura didattica dell’università sarà totalmente stravolta. il blocco del turn over porterà in pochi anni alla chiusura di numerosi
corsi di laurea per l’evidente impossibilità da parte dell’univeristà di sostituire docenti e personale andato in pensionamento: già ora una buona fetta della didattica è coperta da ricercatori, il quale contratto non prevede l’insegnamento. in poche parole lo fanno gratis.
il blocco inoltre toglie ogni speranza a ricercatori e dottorandi e a tutti coloro che sognano un futuro lavoro nelle università semplicemente perchè non verranno mai assunti! potranno però essere precari a vita!

altro elemento non trascurabile, nel momento in cui l’università diventi fondazione, è che verranno naturalmente privilegiati determinati
corsi di laurea che portino benefici ai nuovi proprietari dell’università. verosimilmente corsi di laurea considerati inutili per gli interessi delle aziende e società che avranno acquistato l’università verranno rapidamente chiusi per dirottare personale e fondi a corsi considerati più produttivi.

ma non tutte le università avranno la ‘fortuna’ di diventare fondazioni e quindi sopravvivere. le fondazioni nasceranno solo in quei territori dove c’è una forte presenza di aziende e industrie pronte ad investire. le università lontane da queste zone come la maggioranza delle università del sud rischiano l’immediata chiusura.

questo riguarda:

  1. gli studenti universitari che rischiano di non poter terminare i propri studi a causa dell’esorbitante aumento delle tasse
  2. gli studenti delle superiori che rischiano di non poter accedere, di fatto, all’università pubblica
  3. i cittadini delle città universitarie che perderanno economicamente dal declino dell’università
  4. l’italia intera perchè il panorama che si prospetta è quello di avere poche università private di qualità con rette altissime (situate prevalentemente nel centro-nord dell’Italia) e altrettante poche università statali di serie b con rette nonostante tutto a livelli più alte di quelle attuali.

questo scenario non avverrà fra anni, se non si ferma subito questa legge accadrà tutto tra meno di un anno (basta il voto favorevole del senato accademico) coinvolgendo tutti. non sarà più garantita un istruzione superiore difusa ma potranno giovarne solo piccolissime percentuali degli italiani. non è solo un impoverimento culturale quello a cui andiamo incontro ma è soprattutto una confitta dei diritti di ogni cittadino.

una volta avviato il processo di privatizzazione dell’università un eventuale ritorno al sistema statale richiederà anni e sarà tanto difficile quanto costoso per lo stato e quindi per tutti noi.

è importante in primo luogo informarsi ed informare, portare il problema all’attenzione di tutti, nonostante il silenzio dei media,
per far sì che siano tutti consapevoli di cosa ci aspetta in futuro.

ti lascio alcuni collegamenti:

per consultare il testo integrale della legge: http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm

per aderire all’appello degli atenei: http://www.petitiononline.com/ricerca1/petition.html

per altre informazioni: http://salvarelaricerca.blogspot.com/

per ricevere informazioni sulle attività svolte a pisa: http://sinistraper.org/newsletter/user/subscribe.php (la news letter di sinistra per…)

spero inoltrerai questa mail a quante più persone possibile, con l’obiettivo di diffondere la notizia e mobilitarci contro questa vergogna!