Ricevo da Comitato Senese Altra Europa con Tsipras


Presentazione del logo e della lista
Sì – Toscana a Sinistra
Ricevo da Comitato Senese Altra Europa con Tsipras
Ricevo dal Comitato Senese L’Altra Europa
Per prenotarsi, telefonare a Andrea Borgna 0577.355554, 347.5410615 o scrivere a andrea.borgna50@gmail.com o a sienapertsipras@gmail.com
Contributo minimo a persona: 10€
Evento facebook: https://www.facebook.com/events/494919490610632/
«[…]Sono il candidato di ogni cittadino europeo che combatte contro l’austerity, indipendentemente dal voto che questo cittadino esprime alle elezioni politiche nazionali e indipendentemente da dove questo cittadino vive».
Per la seconda volta, D’Alema vorrebbe presentare nella “sua” Puglia un candidato molto centrista, e per la seconda volta la NON sua Puglia gli dice che non se ne può più di una sinistra che si arrende al centro, che non se ne può più del grande politico con i baffi.
Ora sarebbe il caso che in tutta Italia si seguisse l’esempio della Puglia… l’Italia non è dei capi partito, l’Italia non è proprietà del governo, è l’esatto contrario, gli diamo lo stipendio e sarebbe il caso di svegliarci e licenziarne qualcuno, visto che è evidente che non sappiano fare il loro mestiere, per non dire che non fanno proprio gli interessi “dell’azienda”.
Questo intervento di Salvatore Cannavò di Sinistra Critica non mi dispiace:
Per questo proponiamo una grande discussione pubblica, anche aspra se necessario, per fare un bilancio serio delle esperienze, un ragionamento non episodico sulla società italiana e una riflessione adeguata sulle prospettive strategiche.
Allo stesso tempo, proponiamo di declinare il bisogno di unità, che esiste ed è reale, sull’unico piano in cui può avere efficacia, quello sociale. Da qui la proposta a tutte le sinistre, politiche, sociali, sindacali, di realizzare una Campagna unitaria e permanente contro il Razzismo e la Crisi in grado di cogliere la connessione tra razzismo istituzionale, sfruttamento dei migranti, licenziamenti e peggioramento di vita dei lavoratori e delle lavoratrici. Il caso delle Ronde, i respingimenti, il razzismo quotidiano esigono un sussulto su questo fronte e soprattutto esigono di mettere in relazione migranti e lavoratori/trici non migranti, in una unità di classe che oggi sembra una chimera.
Sarebbe bello poter riunire le varie sinistre su un terreno comune, dare concretezza alle proposte. Lottando tutti insieme per gli stessi bisogni potrebbe essere più facile capire che l’avversario politico è dall’altra parte e non è il “vicino”!
Il mio personale punto di vista rispetto al commento a queste elezioni espresso da Nichi Vendola su Aprileonline, l’ho espresso in un commento su Il blog Senza Nome.
Ecco qui il commento:
Tutto giusto, o quasi. Manca solo un aspetto: dialogo a sinistra.
L’unità della sinistra è quello che chiede l’elettorato. Un’unità che non sia un tentativo di sommatoria di realtà, ma una nuova realtà, senza tentativi di rendite di posizione, o altro.
Potrei dire che la lista di PRC e PdCI ha vinto la competizione con SL, ma sarebbe una cosa ben fatua. La realtà, invece, credo sia che gli elettori non hanno premiato nessuno dei due, perché le due liste devono ora tentare un percorso difficile: l’unità della sinistra.
Quindi il dialogo tra SL, PRC, PdCI, PCL, SC è necessario, oltre che auspicabile.
Il problema maggiore, secondo me, è il risentimento che c’è tra i vari partiti. Ma più che tra i suoi elettori, proprio nelle dirigenze. Voglio dire che con queste dirigenze sarà molto difficile arrivare ad un’unità. Abbiamo bisogno di volti davvero nuovi.
E’ evidente. La destra ha vinto il confronto culturale con la sinistra. Ha obbligato a scendere tutti sul piano della sicurezza ed ora le è facile far passare l’idea che tutti i problemi italiani siano causati da 5 rom, 4 gay e 6 marocchini. La sinistra, o almeno qualche pezzo, c’è cascata completamente. Ha accettato il confronto, abbandonando completamente altre questioni ben più serie. Ci sono i morti sul lavoro che ogni giorno chiedono maggiore sicurezza. Ci sono famiglie sempre più povere a cui non basta il taglio di 100 euro l’anno di ici per arrivare con lo stipendio alla fine del mese. Ci sono ragazzi che aspettano un lavoro sicuro per poter finalmente cominciare la propria vita affrancandosi dal cordone ombelicale dei genitori. Ci sono sempre più giovani che si infognano nei meandri delle droghe. C’è una formazione scolastica che si è data latitante da troppo tempo.
La sinistra, o quel pezzettino che viene rappresentata in parlamento, ha abdicato a qualsiasi lotta. A qualsiasi tentativo di risoluzione dei veri problemi. Tutto si gioca sulla pelle di 10 disgraziati e quando quei 10 saranno finiti in carcere a chi toccherà? Troveranno altri 10 disgraziati, poi altri 10, poi altri 10. Fin quando toccherà a me, te, a tutti noi.
State attenti ad abdicare, a lasciare che altri decidano per voi quali siano le priorità!
Sempre più spesso parlando con i miei amici li vedo convinti che tutto il male italiano risieda nei rom. Persone intelligenti, che hanno studiato, si son fatte infinocchiare così. E son convinti, mi portano degli esempi. “Eh, quando poi vengono a rubare in casa tua, ne riparliamo!” Ma non è un discorso di lasciare liberi tutti i delinquenti immigrati. E’ un discorso di rispettare la dignità delle persone. Di aiutare le persone a farsi una vita decente. Di ridurre la criminalità totale, che sia italiana, comunitaria o extra-comunitaria. “Eh, la maggior parte dei rom sono ladri”, e allora la maggior parte degli italiani son mafiosi! Ma che cavolo vuol dire “la maggior parte dei rom sono ladri”. Ci sono statistiche in tal senso? Ma poi, anche fosse così, un paese che si definisce avanzato, civile, può permettere che persone oneste siano cacciate, maltrattate, uccise perché accomunate ad altre disoneste?
Se qualcuno viene a rubare in casa mia non mi interessa la sua nazionalità, mi interessa recuperare i beni trafugati e che quella persona paghi per ciò che ha fatto. Che sia italiano, rom o altro non mi interessa. Il risultato che ottengo se vengo derubato è lo stesso sia nel caso in cui il ladro sia rom sia nel caso in cui sia italiano o di altra nazionalità. Sempre che mi han rubato qualcosa.
Capisco perfettamente le ragioni del governo. Focalizzano l’attenzione delle persone sui rom così possono agire indisturbati, ottenendo anche l’effetto collaterale di ingolfare ulteriormente la giustizia, molto utile per qualcuno che ha pendente sulla testa qualche avviso di garanzia. Capisco pure che la fascia di persone culturalmente meno preparate abbocchino a queste minchiate facilmente. Ma non accetto che persone che hanno studiato, che han raggiunto un livello culturale molto avanzato, abdichino il proprio cervello così.
Ormai da anni abito a Siena, ma sono originario di un piccolo paesino disperso sulle colline Metallifere in provincia di Grosseto, Monterotondo Marittimo. Nel lontano 1996 Liberazione lo segnalò come il paese più rosso, Rifondazione aveva raccolto il 27% dei voti.
Concedetemi allora un po’ d’orgoglio segnalando che a Monterotondo la Sinistra – l’Arcobaleno ha raggiunto il 12,684 %. Son d’accordo con voi, la Sinistra doveva raggiungere questo risultato in tutta Italia…