Torno sul tema del voto utile. Ieri alla trasmissione di Lucia Annunziata, In mezz’ora, era ospite Fausto Bertinotti che ha spiegato in maniera esauriente come il cosiddetto “voto utile”, sbandierato dai duumviri, sia un regalo proprio alla destra. Se al senato, infatti, La Sinistra – L’Arcobaleno non raggiungesse l’8%, soglia minima per poter raccogliere seggi, in regioni storicamente di destra, tipo la Lombardia, quei seggi verrebbero ripartiti tra gli altri raggruppamenti politici con il premio di maggioranza. Per cui con la reale possibilità che il PDL dovesse essere primo partito prenderebbe la gran parte dei seggi non assegnati alla Sinistra. Quindi è molto più utile che la Sinistra li prenda quei voti!
E poi aggiungo una considerazione. Il cosiddetto voto utile si basa su una tesi ancora non provata: che i due partiti maggiori siano PDL e PD. Chi l’ha detto? Fino al giorno degli scrutini tutti i partiti hanno le stesse possibilità. Oppure ci basiamo esclusivamente sui sondaggi, ma allora… continua a non aver senso l’appello al voto utile, giacché non c’è storia. Ma non ha senso neanche andare a votare, se tanto si sa già chi ha vinto, che senso ha perdersi una bella domenica di mare?
Il voto è utile per me fin tanto che posso esprimere una preferenza, un’idea, una scelta. Se non posso fare la mia scelta perché altrimenti vince il nano, che voto utile è? O meglio, è utile, ma non a me. Il PD ha voluto gareggiare da solo perché le vecchie alleanze erano solo nei termini di “non far vincere il nano”, bene perché adesso chiedere il voto della Sinistra col solito ricatto “altrimenti vince il nano”? Coerenza, per cortesia. E responsabilità!
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