26 aprile 2013 – Segnalazioni

25 aprile 2013 – Segnalazioni

Buona Festa della Liberazione

La Liberazione è anche musica

C’è chi tenta di annacquarne il significato dicendo che il colore del sangue è tutto uguale, ma poi si indigna se qualcuno dei nostri soldati muore in un’azione di guerra, ma non piange le vittime civili di quelle azioni.

C’è chi non si mescola nei festeggiamenti perché non vuol confondersi con i partiti perché la liberazione non è un fatto politico.

C’è chi è sempre presente nonostante il resto dell’anno poi si dimentichi della lotta partigiana.

C’è chi ama la retorica della Liberazione per farsi vedere sul palco.

E c’è chi in centinaia di piazze italiane si emoziona a suonare Bella Ciao e perfino l’Inno Nazionale, perché oggi, 25 aprile, ha senso suonare l’Inno (un po’ meno suonare il Piave!).

Per chi si emoziona ancora, oggi a Siena la Banda Città del Palio sarà presente al Corteo della Liberazione promosso da Comune e Provincia di Siena. A conclusione dei comizi, la Banda si esibirà in concerto in Piazza del Campo.

[credits: La foto è tratta dal sito Libera.it]

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24 aprile 2013 – Segnalazioni

Riprendo dopo molto tempo la pubblicazione più o meno giornaliera di articoli che mi son sembrati interessanti.

Saranno principalmente legati a Siena, anche in vista delle amministrative che tra un mese segneranno profondamente il futuro della città: tra un groviglio armonioso che tenta di riprendersi la poltrona e altre forze che cercano chi di sostituirsi al precedente potere chi di ridare alla cittadinanza diritto a partecipare all’amministrazione della città.

I commenti sono sempre a vostra disposizione per segnalare altri articoli interessanti!

Buona lettura

“Aspettando il 25 aprile” di PIPPIBI

Ci scusiamo per il ritardo nella pubblicazione di questa mail che ci ha inviato la nostra amica PIPPIBI. Buona lettura!

Ciao raga, non so se questa cosa sia poesia o prosa, francamente non mi importa e spero non importi a voi, è invece il mio modo di ricordare mio padre, il 25 aprile, l’antifascismo in un momento in cui di 25 aprile e del suo significato e di anifascimo ce ne vorrebbero a tonnellate.
Buon 25 aprile anche a voi!

Aspettando il 25 aprile.

Mi tenevi sulle ginocchia. Seduto sullo sgabellino a quattro gambe un po’ storte, che avevi fatto per me, strofinavi il tuo viso, ruvido di barba non fatta, sul mio viso piccolo e rotondo. Come sempre, quando cominciava a fare molto caldo, io ti aspettavo sul portone e tu arrivavi. Arrivavi con la bici gialla e nera e con le pinze al fondo dei pantaloni per impedire che andassero nei raggi. La vecchia borsa a tracolla e un sorriso che sapeva di sudore, di polvere, di ferro e fonderia.

Era tardi per me, le dieci e mezza di sera eppure ti aspettavo perché il mio mondo non era completo se tu non lo colmavi con la tua presenza.

Ti saltavo al collo e ti baciavo con i miei baci umidi e totali incurante, inconsapevole della tua stanchezza. Ti portavo la borsa, tu posavi la bici in cantina e facevamo insieme i quattro piani di scale che ci portavano a casa. Continuavo a parlarti, a raccontarti e tu, solo mio, mi sorridevi anche mentre ti lavavi con l’acqua fredda nel lavandino della cucina.

Come un piccolo cane felice ti prendevo le ciabatte, tu ti sedevi io ti slacciavo le scarpe. Tu le toglievi e infilavi le ciabatte.

L’aria era calda anche di sera tardi ma noi andavamo sul balconcino, quello che guardava le fila diritte di insalata e costine, rose e ravanelli del giardino di Susetto, con la sua casetta di mattoni rossi e la vite che saliva come un operaio affaticato.

Avevamo in mano una tazza con il ghiaccio pestato, un po’ di caffè e lo zucchero e ci affondavamo dentro il cucchiaino portandoci alla bocca quei piccoli grani gelati e golosi. Guardavamo atterrare gli aerei a Caselle, ci passavano proprio sulla testa con le loro lucine rosse e la scia di panna bianca nel cielo blu scuro.

Mi sedevo sulle tue ginocchia e ti dicevo: “racconta”

Imperiosa, esigente e tu mi raccontavi dei tuoi tramonti di fabbrica rosso fuoco, dove le colate dalle siviere avevano la stessa grandezza e richiedevano lo stesso sacrificio di un vulcano domato.

Orgoglioso del tuo lavoro, fatto con la fierezza di un antico alchimista che piega il ferro e la consapevolezza del popolo a cui tu appartenevi, una classe operaia che sapeva chi era e credeva, sperava di essere il futuro di una nazione; quella stessa nazione che avevi contribuito a liberare con la lotta partigiana. Questo era un altro dei tuoi racconti che adoravo e che ti facevo raccontare spesso perché erano una parte di me. Di quando combattevi nelle brigate Garibaldi, sulle montagne del cuneese, con il tuo fazzoletto rosso al collo e lo sten al fianco, le scarpe rotte e spesso lo stomaco vuoto. Così tanto una parte di me, che hai voluto portassi anche il nome di battaglia di una tua compagna di lotta caduta durante un combattimento.

Mi parlavi di come le tue battaglie erano poi continuate all’interno della fabbrica perché tutti avessero un salario dignitoso e dei turni di lavoro non da bestia, incurante che mamma non fosse affatto contenta che tu “riempissi la testa di cose che non può capire a una bambina così piccola”.

E tu hai fatto in modo che capissi con un regalo meraviglioso: insegnandomi a leggere a quattro anni con una pazienza, una gioia che molto aveva del bambino che ancora abitava in te.

Facevamo a gara nell’inventarci storie strampalate che tu condivi con buffe parole in dialetto che io non sempre capivo, che ti obbligavo a tradurre e che poi usavo quasi sempre a sproposito, come se fossero parolacce e che ancora adesso adopero con la tenerezza del ricordo.

Così, come tutti gli anni, aspetto il venticinque aprile, il nostro 25 aprile, ancora di lotta e forse libertà e credimi, papà, è un bel modo di ricordarti.

“Tutti Assolti”

Confermo quanto scritto pochi giorni fa. I Talco son veramente bravi, e non c’è scusa per non ascoltarli, visto che due loro album sono liberamente ascoltabili su Jamendo.

In questo momento sto ascoltando l’album “Tutti Assolti” e vi vorrei segnalare qualche canzone in particolare (forse “11 settembre ’73” sul golpe cileno? oppure “60 anni” sulla squallida storia italiana? Oppure “Signor presidente” canzone d’amore dedicata al futuro presidente del consiglio), ma la verità è che dovrei segnalarvi tutte le canzoni. Davvero un bell’album! Che, purtroppo, si sposa troppo bene con l’attuale situazione politica italiana.

Ma oggi è la Festa della Liberazione (Il campionato del 1945 fu il migliore: grazie ragazzi!), un motivo in più per Resistere, Resistere, Resistere!!!

Buona Liberazione

Potrebbe essere una delle ultime volte che la festeggiamo, la prossima volta potremmo doverla ricordare in maniera un po’ più volenta. L’attacco cui, in questi giorni, la storia italiana è stata sottoposta, è vergognoso ed è pericoloso. E’ pericoloso perché vogliono sotterrare il ricordo della Liberazione e quindi di un regime che tra l’altro si è dimostrato totalmente incompetente, visto a quale sconfitta ha portato l’Italia. E’ pericoloso perché acuisce la divisione in cui è caduta l’Italia e può portare a conseguenze estreme.

Detto questo, non vi nascondo che sarei pronto a scendere in piazza armato per difendere la nostra Italia e la nostra Liberazione.

Ancora Buona Liberazione a tutti.