77, le gambe delle donne

L’annuale classifica stilata da Reporters sans frontières sulla libertà di stampa nel mondo vede il nostro paese al 77° posto su 180 paesi.

L’Italia scende da un pessimo 73° posto del 2015 al 77° del 2016 su 180 paesi. Ma se il confronto viene fatto sul 2014, il dato è impietoso. Nel 2014 la stessa classifica ci vedeva infatti al 49° posto.

Insomma, da quando c’è Renzi al governo la nostra stampa ha perso molta della sua libertà (e non era messa bene neanche prima!). Sarà un caso?

Meglio di noi la Moldova, l’Armenia, il Botswana o il Burkina Faso.
Nell’Unione Europea, peggio di noi… nessuno.

RSF-Classifica libertà di stampa 2014-2015-2016

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Cena Italo-Greca

Il Comitato Senese L’Altra Europa con Tsipras ti invita alla Cena Italo-Greca organizzata presso la Corte dei Miracoli a Siena per venerdì 16 maggio alle ore 20

La cena sarà allietata con interventi a cura di amiche artiste.

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Vi chiediamo, se potete, di portare da casa le stoviglie ( piatto, posate, bicchiere).

Anche con questo piccolo gesto si può contribuire al buon risultato della cena.

Prenotate presso Andrea nei seguenti modi: 0577/355554, 347/5410615, o andrea.borgna50@gmail.com

Come già scritto, il menu comprende:
CROSTINI
PASTA POMODORO E BASILICO
MOUSSAKA IN CREPS
INSALATA GRECA
DOLCI

Contributo minimo: € 15.00

[Fonte: sienapertsipras.wordpress.com]

Ne vogliamo discutere?

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Con il governo Letta è nato il governo Napolitano secondo: un governo politico del presidente, di larghe intese PD-PDL, in continuità con il governo Monti, frutto di un devastante mutamento di “regime politico”.

Diventa così più che mai evidente come, per il gruppo dirigente del PD, Berlusconi non sia mai stato un reale problema, mentre lo è per milioni di elettori.

Mai come oggi infatti questione democratica e questione sociale ed economica appaiono intimamente connesse, poiché è proprio la democrazia ad essere sempre più incompatibile con i diktat delle politiche liberiste europee.

Il Parlamento è messo fuori gioco sia per la crisi dei partiti, sia perché l’agenda Monti non deve subire intoppi: Napolitano risponde al “pilota automatico” della Troika europea.

Letta, membro della Trilateral e fondatore di Vedrò, è perfetto a questo scopo, con il PD come massimo garante del quadro.

E’ cancellato così anche l’esito delle elezioni, che conteneva un enorme domanda di cambiamento.

Questo stato di cose è accettabile da chi in questi anni si è mobilitato contro il berlusconismo? È accettabile per chi ha difeso la Costituzione da stravolgimenti autoritari nel referendum del 2006, per chi ha lottato per i beni comuni e i diritti sia nelle piazze che con il voto referendario e amministrativo del 2011?

Le mobilitazioni di queste ultime settimane in favore della candidatura Rodotà ci suggeriscono di no. C’è un’Italia che non può più aspettare e può mobilitarsi per tenere insieme lavoro, reddito, diritti e democrazia. E’ l’Italia che sarà il prossimo 18 maggio a Roma alla Manifestazione promossa dalla FIOM.

La fine di questo equivoco ventennale del centrosinistra è una grande occasione da cogliere per costruire, con gli strumenti della partecipazione, un’alternativa in nome della Costituzione.

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incontriamoci in ASSEMBLEA CITTADINA

GIOVEDÌ 16 MAGGIO

ALLE ORE 21.00

SALETTA CNA
COLLE VAL D’ELSA

VIA DELLO SPUNTONE, N.8

www.soggettopoliticonuovo.italbasiena.blogspot.com

Cervelli in fuga

elsa-fornero-governo-home-300x225Pare che quelle lacrime, diventate ormai famose, non fossero così false come ci è sembrato un po’ a tutti. In realtà la povera Elsa covava già un po’ dello scoramento che in questi giorni sta divenendo ancora più manifesto.

La Fornero si dice afflitta e pensierosa sul suo futuro. Starebbe riflettendo, infatti, sulla probabilità di trasferirsi a lavorare a Monaco di Baviera (forse là si va in pensione prima che qui in Italia?). Vorrebbe lasciare l’Italia a causa delle tante critiche abbattutesi su di lei.

Ok, chi viene con me ad aiutarla a prepararsi la valigia?

A me dispiace

Cari Vendola e vendoliani, avete votato e avete perso. Adesso bene che vada, sarete alleati con Casini e l’UDC, se invece va male vi farete dettare la linea economica da Ichino!! Vi ricordate, vero, di quella carta di intenti che avete firmato e che vi obbliga a sostenere il candidato vincitore delle Primarie e vi relega così ad una marginalità che sarà decisa di volta in volta nel parlamentino del PD a maggioranza?! Tanti auguri…

Intanto a Sinistra stiamo lavorando ad un’alternativa all’agenda Monti, alla riforma Fornero e agli F-35 di Di Paola. Avreste potuto esserci anche voi, costruire un nuovo modo di far politica partecipata, contribuire a superare il liberismo che ha fatto e sta facendo solo danni in Italia, in Europa e ovunque venga osannato. Avete deciso di stare di là, con Casini, senza diritti civili, con Monti, senza diritti dei lavoratori. A me dispiace.

Incredibile scoperta!! La fine del mondo spostata al 2013

Da molto tempo si parla della fine del mondo che secondo gli antichi Maya sarebbe avvenuta il 21 dicembre 2012.

Nuovi studi bocconiani, però, smentiscono assolutamente questa previsione sostenendo che questa eventualità  è stata superata dai fatti avvenuti quest’anno. La situazione non sarebbe però del tutto risolta e gli studiosi, infatti, spostano soltanto più in là la fine del mondo.

Non sono ancora tutti concordi sulla data precisa, alcuni parlano del 10 marzo 2013 come dell’eJection day, altri posticipano questa data al mese di aprile. In ogni caso tutti gli studiosi bocconiani sono concordi che la fine del mondo non potrà essere evitata a meno che gli italiani accettino che la nuova carica di Presidente del Consiglio a Vita sia affidata ad un tale Mario Monti, già peraltro Senatore a Vita.

In morte di una città

L’amico Iccapot ci ricorda con questa bella vignetta che il Monte dei Paschi di Siena non è più ascrivibile alla città. Anzi, qui si parla direttamente di MPR. La cosa che mi lascia perplesso è vedere molti amici senesi che cadono dalle nuvole o ignorano completamente che quella banca che ha segnato la vita e la ricchezza della città è ormai lontana e distrutta.

Da tempo mi son convinto che la colpa più grave dei senesi è non aver approfittato di tutta la ricchezza che le generazioni precedenti avevano prodotto per crescere culturalmente. Chi ha fatto l’Università a Siena sa perfettamente che di senesi ce ne son sempre stati pochini. Conosco un po’ di ragazzi senesi, i laureati sono davvero una minima parte, in una città che avrebbe avuto tutte le possibilità per avere la totalità della popolazione laureata. E invece si è preferito tirare i remi in barca e vivere di rendita.

Stessa cosa è successo in tutta Italia, si è smesso di investire in cultura e le competenze si sono dissolte.

E’ successo davvero… – 2

Grazie! Grazie a Pisapia, grazie a De Magistris, grazie a Zedda…ma grazie a tutti quelli che hanno lavorato perché questa giornata divenisse reale.

Grazie!

Stamani leggevo Il Manifesto e mi sono emozionato. Spero che l’emozione che in questi giorni si è risvegliata in milioni di cittadini, presto accompagnerà la caduta definitiva di questo cancro che ci ha strappato via 20 anni di Italia!

Viva l’Italia
L’Italia liberata!!

Sciopero generale politico: in piazza finché Berlusconi non se ne va – micromega-online

Dobbiamo scendere in piazza come in Tunisia e in Egitto e non venir più via sino a che Berlusconi non si è dimesso.
Dopo il rinvio a giudizio per reati così gravi e infamanti, il Presidente del Consiglio non può restare in carica un minuto di più. Ne va della dignità democratica dell’Italia. Non è una questione di maggioranze o minoranze, di politica economica o istituzionale, è una questione costituzionale.

Non possiamo accettare che il posto di Presidenza del consiglio sia così indegnamente occupato. Per questo bisogna che la Cgil, richiamando i momenti più importanti della sua storia, proclami uno sciopero generale politico che, tra l’altro, abbia come obiettivo le dimissioni di Berlusconi. E’ una decisione simile a quella che portò, nel 1960 la Cgil a scioperare e far cadere il governo Tambroni.

Oggi la democrazia si difende con la mobilitazione democratica e bisogna mobilitarsi fino a che Berlusconi non se ne va.

Giorgio Cremaschi

[da micromega-online].